Ricevere dei fiori in segno di ringraziamento per un invito, per una gentilezza usata o quale manifestazione di augurio è diventato un vero e proprio lusso, al punto che, quando qualcuno ci regala dei fiori, non badiamo più alle minime regole dell’etichetta.
Come mi raccontava un famoso fioraio di Milano, gli uomini non regalano più fiori, perché le donne non sanno riceverli ed è, purtroppo, profondamente vero.
A volte riteniamo che la gestualità , il rispetto delle regole del bon ton sia mera formalità, mentre i gesti sono rivelatori dei pensieri e, quindi, della sensibilità delle persone.
Ecco qui le regole basilari di come si regalano i fiori.
Prima regola: I fiori non si portano, si mandano.
Se i fiori rappresentano un ringraziamento o un augurio, devono essere mandati e accompagnati da un biglietto personale. Chi infatti riceverà i fiori saprà che il mittente si è recato dal fioraio, ha dato indicazioni sui fiori e ha scritto un biglietto personale di ringraziamento. Gesti tutti che denotano attenzione alla persona.
Seconda regola: se si è invitati ad un pranzo o ad un cocktail a casa di qualcuno, i fiori si fanno recapitare a casa della padrona di casa al mattino del giorno stesso dell’evento. Così facendo, non solo si dimostra entusiasmo per l’invito, ma soprattutto si aiuta la padrona di casa a rendere più accogliente l’ambiente dove si svolgerà il pranzo. Alcune persone potrebbero offendersi, perché leggerebbero in questo gesto una loro implicita incapacità ad abbellire la casa per ricevere gli ospiti. Si tratta di rari casi di persone molto suscettibili e molto esperte di etichetta! Nel dubbio, seguite la regola numero tre.
Terza regola: i fiori si mandano il giorno dopo la sera dell’invito. In questo modo non solo si ringrazia la padrona di casa per la piacevole serata, ma si prolunga il piacere del ricordo di una serata trascorsa insieme. Questa, secondo me è la regola, più corretta da seguire.
In ogni caso, mandare fiori a qualcuno è sempre un gesto di grande classe.
Quindi non badate a spese e mandate, mandate, mandate fiori!